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Attualità domenica 26 dicembre 2021 ore 14:40

Covid, 1 anno fa la prima vaccinazione ad Arezzo

Martina Erdas il giorno della vaccinazione: il 27 dicembre 2020

A ricevere il siero la giovane operatrice sanitaria Martina che ribadisce "affidatevi alla scienza". D'Urso "ora più che mai serve responsabilità"



AREZZO — Ormai siamo purtroppo abituati a convivere con il Covid. Ma, esattamente un anno fa, il 27 dicembre del 2020, veniva somministrata la prima dose di vaccino ad Arezzo, nel corso del Vaccine-Day.

Un evento che ha cambiato profondamente la nostra società, riportandola ad un percorso di quasi normalità.
Da allora circa 600mila vaccinazioni nella sola provincia di Arezzo.
La prima a ricevere il siero fu Martina Erdas, una giovane operatrice sanitaria impegnata da 12 mesi alla centrale di tracciamento del Centro Affari e Convegni.

Di quella giornata ho un ricordo bellissimo, era una domenica piena di sole e di speranza, e per me fu molto emozionante. Mi sono ritrovata ad essere testimonial di questa grande impresa medica ed a lanciare un messaggio molto importante di sicurezza e salute. Ho anche rappresentato, con orgoglio, la mia figura professionale, quella degli assistenti sanitari del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione. Da allora, infatti, lavoro stabilmente alla centrale di tracciamento con dei colleghi fantastici".

"Purtroppo i contagi stanno aumentando, ma non dobbiamo scoraggiarci - prosegue Martina. - Abbiamo un'arma straordinaria a nostra disposizione: i vaccini.
Questi strumenti hanno cambiato radicalmente la nostra vita, ci hanno permesso di riprendere le nostre abitudini e di tornare, in parte, alla normalità. Sono contenta di essermi vaccinata per me stessa, per gli altri ma soprattutto per proteggere le mie bambine Giorgia e Chiara.
Per chi ancora, tra dubbi e paure infondate, non si è vaccinato - ribadisce - dico solo vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi....affidatevi alla scienza. Sono i dati e risultati che parlano.

Grazie alla vaccinazione sono diminuiti, rispetto a un anno fa, i ricoveri ospedalieri, gli accessi in terapia intensiva e i decessi. Da mamma di una bambina di 7 anni, inoltre, provvederò anche a vaccinare al più presto anche lei. I bambini, come gli anziani vanno protetti e guidati in un percorso di sicurezza.
Un anno fa eravamo in zona rossa e in pieno lockdown, oggi, nonostante il Covid, i negozi sono aperti e riusciamo a fare vita sociale, ma il virus, purtroppo, è ancora tra noi e io lo posso testimoniare in maniera diretta. Ogni giorno parlo con decine di persone per comunicare le diagnosi, tracciarne gli spostamenti e rispondere a domande e dubbi.
Ora più che mai c'è bisogno di responsabilità e prudenza da parte di tutti. Sono giornate in cui siamo abituati a stare insieme a condividere pranzi e cene. Cerchiamo di non abbassare la guardia. Tuteliamo i nostri anziani, usiamo le mascherini e cerchiamo di vaccinarci”.

“Sono stati dodici mesi intensi - aggiunge il Direttore generale dalla Asl Tse Antonio D'Urso - che ci hanno impegnato in uno sforzo organizzativo che non ha precedenti nella storia sanitaria nazionale. Abbiamo avviato un percorso che ci ha portato a vaccinare in ogni luogo possibile: dai reparti ospedalieri, alle Rsa, dai luoghi di lavoro, alle scuole e da allora non ci siamo mai fermati.
In questo momento sono attivi 24 hub vaccinali in tutto il territorio della nostra azienda ed abbiamo somministrato oltre 1.460.000 dosi, e circa l'85% dei nostri residenti hanno completato il ciclo vaccinale in due dosi.

Dobbiamo imparare da ciò che è successo in questi dodici mesi in cui, da una parte vi è stata una grande risposta civica da parte dei nostri concittadini, e i dati vaccinali sono qui a dimostrarlo, dall'altra dobbiamo continuare a predicare prudenza e responsabilità. Questa è forse la fase della pandemia più delicata da affrontare: un periodo in cui tutte le attività economiche, produttive e di socializzazione sono aperte e sentiamo una grande spinta a tornare alla piena normalità, ma è proprio ora che dobbiamo avere maggiore attenzione ai nostri comportamenti. Sono convinto che se continuiamo a vaccinare con questo ritmo e rispetteremo le regole usciremo da questo momento critico più forti” termina il Dg Asl.


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