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Attualità giovedì 26 gennaio 2017 ore 15:55
Un'interrogazione per 13 sindaci
Il documento relativo ai disservizi delle Poste è stato presentato dalla senatrice Mattesini che ha dichiarato: "Insoddisfatta della risposta"
AREZZO — Nei giorni scorsi tredici sindaci della provincia di Arezzo hanno sottoscritto simbolicamente l’interrogazione parlamentare sui disservizi postali presentata da Donella Mattesini insieme a Magda Zanoni e ad altri senatori del Partito Democratico al Ministro per lo Sviluppo Economico.
“Abbiamo presentato un'interrogazione al Ministro perché continuano le segnalazioni sui disagi creati dalla consegna non più puntuale della corrispondenza che riguarda sia i grandi centri che le zone più periferiche dove pare che la consegna non avvenga neanche a giorni alterni ma con cadenza molto più lunga”, spiega Donella Mattesini.
Tredici sindaci hanno voluto sottoscrivere simbolicamente l’interrogazione parlamentare per esprimere il disagio e la gravità dei problemi causati ai loro cittadini da questi ritardi.
Sono: Enzo Cacioli di Castel Franco Pian di Sco, Moreno Botti di Loro Ciuffenna, Marco Renzi di Sestino, Paolo Fontana di Caprese Michelangelo, Margherita Scarpellini di Monte San Savino, Ginetta Menchetti di Civitella in Val di Chiana, Nicolò Caleri di Pratovecchio – Stia, Massimiliano Mugnaini di Montemignaio, Fiorenzo Pistolesi di Ortignano-Raggiolo, Giampaolo Tellini di Chiusi della Verna, Eleonora Ducci di Talla, Massimiliano Sestini di Castel Focognano e Salvatore Montanaro di Castiglion Fibocchi.
Stamani è arrivata la risposta del Governo del sottosegretario Giacomelli che ha la delega alle telecomunicazioni. “Una risposta di cui non siamo totalmente soddisfatti – dichiara Donella Mattesini - ringraziamo il sottosegretario Giacomelli per la tempestività della risposta ma i chiarimenti forniti non offrono soluzioni ai gravi ritardi registrati sul territorio nelle spedizioni postali. Comprendiamo l'esigenza di attendere la piena implementazione del nuovo modello organizzativo di Poste Italiane così come la necessità di un confronto con le Regioni, soggetti sempre più centrali sul servizio, ma questi elementi hanno tempi incompatibili con le esigenze dei cittadini, in quanto nel frattempo si rischia che le criticità segnalate si vadano a consolidare. Anche nell'attuale assetto regolatorio – che attribuisce poteri all’Agcom - c’è comunque bisogno che il Governo metta in campo tutta la sua autorevolezza. Insieme agli altri firmatari dell'interrogazione ci riserviamo di intervenire ulteriormente anche agendo direttamente nei confronti di Poste Italiane e dell'AGCOM.”
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