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MUSICA E DINTORNI — il Blog di Fausto Pirìto

Fausto Pirìto

FAUSTO PIRITO - Sulle strade del Pop (e non solo) con l'ex caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, già direttore artistico del contest Rock Targato Italia e garante del Festival della contaminazione BresciaMusicArt, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”

​Ginevra “the voice” Di Marco canta Mercedes Sosa

di Fausto Pirìto - mercoledì 17 maggio 2017 ore 08:00

Ginevra Di Marco in concerto: alle sue spalle, in ombra, Francesco Magnelli

Ho avuto la fortuna di conoscere Ginevra Di Marco nei primi Anni Novanta e di esserne ancora oggi amico. Il destino e il mio lavoro mi fecero infatti incrociare la strada del nascente Consorzio Suonatori Indipendenti di cui all'epoca facevano parte, oltre a Ginevra, artisti come Giovanni Lindo Ferretti, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Massimo Zamboni e Giorgio Canali. Dire che Ginevra sia stata e sia ancora una delle interpreti femminili più suggestive della canzone italiana (e non solo) potrebbe risultare riduttivo. Le sue scelte artistiche e di vita vanno ben oltre. Accanto a lei, anche nel privato, c'è sempre stato il maestro Magnelli e la la loro accoppiata è sempre stata vincente. Senza contare che la “coppia di voci” Ferretti/Di Marco, per tutto il periodo CSI-PGR che va dai primi Novanta fino al 2004, ha rappresentato una delle pagine più intense ed emozionanti del panorama indipendente del nostro Paese.

Ma Ginevra, fiorentina di nascita, è anche quella che alla fine del Millennio scorso collabora con Max Gazzé e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz; quella che poi canta in modo del tutto personale e facendole proprie canzoni straordinarie come Ederlezi (Bregovic) e Amara terra mia (Modugno). Quella che, nel 1999, realizzail suo primo album solista, Trama tenue, che le vale la Targa Tenco e il Premio Ciampi come miglior disco d’esordio. Poi, dal 2005, ecco la piena carriera solista che porta Ginevra a esplorare territori musicali ai confini del mondo, spazi spesso dimenticati dal pubblico distratto, che però rinascono grazie ai suoi album a partire da Disincanto. A coronamento di questo percorso coraggioso, arriva in tutti i negozi e sulle piattaforme on-line (da venerdì 19 maggio) il suo nuovo cd La Rubia canta la Negra, appassionato tributo a Mercedes Sosa, la cantante argentina scomparsa nel 2009. Per comprendere a fondo le motivazioni e il significato di questa opera di Ginevra, lascio la parola alla presentazione ufficiale del disco.

“Non ho mai sentito una voce più bella di quella di Mercedes... è stata la sua voce che mi ha fatto riconsiderare il significato del termine ‘cantare’; una voce colma di sonorità, un tesoro che spalanca l’anima”. Con queste parole Ginevra Di Marco ha annunciato l'uscita dell'album dedicato alla più grande “cantora” di tutta l’America Latina.

Un disco che arriva nei negozi a 6 anni di distanza daCanti, richiami d’amore e che segna il grande ritorno della “Rubia” (la bionda) Ginevra, una delle più autorevoli voci della world music e del nuovo folk italiano. Un lavoro che prosegue il percorso di recupero e la rilettura dei canti popolari del mondo iniziato nel 2006 con Stazioni Lunari prende terra a Puerto Libre e proseguito nel 2009 con Donna Ginevra, che le fa vincere nello stesso anno la Targa Tenco come miglior interpretazione.

Alcuni tra i brani più significativi del repertorio della “Negra”,comeAlfonsina y el mar,Razon de vivireTodo cambia (cantata in italiano su adattamento di Teresa de Sio), trovano nuova vita nell’interpretazione di Ginevra, che regala al suo pubblico anche tre pezzi inediti: Saintes Maries de la mer, primo singolo dell’album,Fuoco a mareeSulla corda.

Mercedes Sosa, simbolo della lotta per la libertà del popolo argentino negli anni della dittatura, ancora oggi è una figura in grado di insegnare i valori del coraggio e della fiera resistenza alle oppressioni. Vittima di censura, arrestata e poi costretta all’esilio nel 1979, non smise mai di condannare ciò che avveniva nel suo Paese, dove riuscì a rientrare alla vigilia del crollo della dittatura. “Esistono artisti ed esistono pupazzi che indossano la maschera della protesta per poi toglierla dietro le quinte. Mercedes Sosa ha scelto da che parte stare e ha pagato con la sofferenza dell’esilio questa coerenza feroce - afferma Ginevra - ma nonostante questo ha continuato a cantare sui palchi di tutto il mondo e il suo canto era un vento di speranza che sapeva arrivare ovunque. Quando cantava era una bandiera alzata, un timbro purissimo capace di trasmettere una straordinaria universalità, un amalgama perfetto di intimità e vita collettiva”.

La Rubia canta la Negra è stato prodotto e arrangiato da Ginevra con i compagni di sempre Andrea Salvadori (chitarre, mandolino ed elettronica) e Francesco Magnelli (pianoforte e magnellophoni): una squadra attenta a non distogliere mai lo sguardo da lidi inesplorati per raccontare con curiosità e attenzione la ricchezza della cultura musicale del mondo. Il disco è stato realizzato per l'etichetta Funambolo/Luce Appare attraverso una campagna crowdfunding sulla piattaforma Becrowdy.com, una nuova possibilità per dare vita a progetti culturali coinvolgendo persone con gli strumenti di comunicazione della Rete. Una filosofia di azione accolta a braccia aperte dal trio perché molto simile alla loro idea di diffusione della musica: lontano da compromessi, in un rapporto sempre più stretto con il pubblico.

L’album è nato grazie al Festival “Musica dei Popoli” di Firenze, che nel settembre dello scorso anno ha invitato la cantante a mettere in scena uno spettacolo interamente dedicato a Mercedes Sosa. L’esibizione si è avvalsa della collaborazione di un talentuoso gruppo di musicisti: i Forrò Miòr (Timoteo Grignani, percussioni; Nicholas Farruggia, chitarra e voce; Alberto Becucci, fisarmonica) e del percussionista Gabriele Pozzolini (Baro Drom). Un lavoro accurato da cui ha preso forma il disco e che è stato poi proseguito da Ginevra, Francesco e Andrea con uno studio sui brani scelti, riportando le canzoni ad una veste più minimale, per trio. Una cifra stilistica che accoglie e abbraccia nuovi universi musicali scegliendo poi, con netta convinzione, di restituirli in una visione assolutamente personale e con l’utilizzo non convenzionale degli strumenti acustici. Questa seconda fase ha visto la partecipazione di Luca Ragazzo e Marzio Del Testa, alla batteria (con Del Testa sono stati registrati anche due dei tre brani inediti).

Come detto, l'album La Rubia canta la Negra uscirà venerdì 19 maggio e la stessa sera Ginevra lo proporrà in concerto al Teatro Rossi Aperto di Pisa (Via del Collegio Ricci; vedi Evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/1504296639642626/)

Un'ultima annotazione: oltre ai numerosi impegni musicali, Ginevra Di Marco vanta altri prestigiosi progetti artistici, dal sodalizio teatrale con la concittadina Margerita Hack per lo spettacolo dedicato alla storia del '900 L’Anima della Terra vista dalle Stelle a quello nato nel 2015 con lo scrittore Luis Sepúlveda per il reading poetico-musicale Poesia senza patria.

Buona Musica (e dintorni) a tutti! 

Fausto Pirìto

La Rubia Canta la Negra - Ginevra canta Mercedes Sosa
Ginevra Di Marco Todo Cambia 24 aprile 2017 Teatro della compagnia Firenze

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