Blog barbino
di Tito Barbini - martedì 20 agosto 2019 ore 16:59
E così eccomi qui a Budapest,prima tappa del mio lungo viaggio. Eccomi qui, anch’io vecchio leone un po’ spelacchiato, che guarda scorrere il tempo nel Danubio. E, come vi avevo promesso, scrivo la prima cartolina.
Claudio Magris ha scritto che Budapest è la più bella città de Danubio. Ancora più di Vienna. Budapest, dice lo scrittore che ci ha donato tante pagine straordinarie sul mito e la realtà del mondo asburgico al tramonto, da la sensazione fisica della capitale, con una signorilità e un’importanza da città protagonista della storia.
E io vorrei perdermi nella Budapest di Magris, nelle suggestioni, nei richiami, nelle corrispondenze che a ogni angolo, a ogni passo, ti porge questa città che riassume in se davvero tutto quello che è stata la Mitteleuropa. Vorrei indugiare su quanto è rimasto, se è rimasto con Orban, e malgrado tutte le criminali magagne del passato, di quella straordinaria esperienza di convivenza tra i popoli, culture, religioni diverse che fu anche un fatto di stile, di toni, di misura.
E semplicemente, vorrei godermi tutto quanto c’è intorno a me questa mattina di agosto: il fascino antico del ponte delle Catene e il panorama che si coglie dal bastione del Pescatore, le splendide decorazioni liberty di tanti palazzi e la pace dell’isola Margherita.
Ma il mio è un viaggio della memoria , e, nei prossimi giorni, se non vi annoia, il mio racconto ripartirà appunto da essa.
Tito Barbini