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Cultura giovedì 04 aprile 2024 ore 20:00

"​La città di Vasari", Arezzo celebra l'artista

Da maggio 2024 a febbraio 2025 un percorso nella città di origine di Vasari, articolato in 10 mostre, tra opere monumentali e documenti rari



AREZZO — Un percorso tra itinerari e esposizioni, articolato in 10 mostre tra opere monumentali e documenti rari, valorizzati in nuovi allestimenti tematici, per comporre il quadro della vita e dell’attività artistica di Giorgio Vasari, nella sua città di origine, in occasione dei 450 anni dalla morte.

“Arezzo. La città di Vasari” è il titolo del progetto che, da maggio 2024 a febbraio 2025, connetterà musei, biblioteche e archivi aretini per celebrare il pittore, architetto e storico dell’arte divenuto emblema del genio poliedrico tardo rinascimentale.Una geografia artistica per scoprire un organismo urbano ricco di suggestioni, capace di rievocare il contesto in cui visse e operò uno dei massimi protagonisti del Cinquecento, in relazione alla città che lo vide nascere e dove scelse di stabilirsi insieme alla moglie Niccolosa Bacci, ai suoi dintorni e al più vasto ambito storico e culturale di cui fu interprete.

L’iniziativa è promossa e organizzata da Comune di Arezzo, Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo – ente presieduto dal sindaco della città Alessandro Ghinelli e diretto da Lorenzo Cinatti a cui dal 2018 è affidata dal Comune di Arezzo la gestione delle attività e dei presidi culturali sul territorio – in collaborazione con Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno Vasariano. Sono partner dell’iniziativa Archivio di Stato di Arezzo, Diocesi di Arezzo, Cortona e San Sepolcro, Biblioteca Città di Arezzo, Fraternita dei Laici di Arezzo, Fondazione Arezzo Intour. Progetto grafico a cura di Wml design.

Perché possiamo definire Arezzo “la città di Vasari”? Indubbiamente l’autore de “Le vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori” trascorse gran parte della sua vita tra la corte medicea di Firenze e Roma, ma è ad Arezzo che si legano le origini della sua famiglia sin dall’arrivo del nonno, Giorgio di Lazzaro Taldi da Cortona, nel corso del XV secolo. Un legame di sangue – come testimoniato dai documenti provenienti dal suo archivio – che si intreccia all’impronta artistica con cui lasciò ricordo indelebile sulla città, dalle Logge di Piazza Grande a Casa Vasari, fino al progetto di trasformazione della badia delle Sante Flora e Lucilla e ai dipinti che impreziosiscono le chiese della Santissima Annunziata e della SS. Trinità. Da qui il progetto di collegare, come in una mappa, la Biblioteca Città di Arezzo, la Casa Museo Ivan Bruschi, la Fraternita dei Laici, la Galleria Comunale d’arte Moderna e Contemporanea, il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, il Museo di Casa Vasari, il Museo diocesano di Arte sacra, l’Archivio di Stato e il Museo Orodautore, per dare nuovo rilievo alle opere e ai documenti vasariani conservati nelle diverse sedi attraverso segnalazioni mirate e mostre dossier, sottolineando il rilievo che la città ebbe nell'esperienza umana e artistica di Vasari.

Fulcro dell’iniziativa, a cui si affiancheranno itinerari sul territorio ed eventi collaterali, sarà una grande mostra internazionale,a cura di Cristina Acidini, con la collaborazione di Alessandra Baroni, che vedrà arrivare – o tornare – ad Arezzo opere da importanti collezioni internazionali, con l’obiettivo di porre l'accento sul patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore dal 1550 alla morte. La grande esposizione, dal titolo “Giorgio Vasari. Il teatro delle Virtù”, si terrà presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea. Sensibile interprete dell’aria del tempo e insieme autore di notevoli innovazioni, in pittura Vasari praticò tenacemente il ricorso al linguaggio simbolico dell’allegoria, adeguando la propria arte a una pratica ricorrente nel Cinquecento sia nelle creazioni letterarie sia nell’espressione visiva, dove i più svariati oggetti vanno a costituire un vocabolario ad alta intensità simbolica. Avvalendosi di grandi prestiti nazionali ed internazionali saranno esposte – seguendo il tema dell’allegoria profana e sacra – tavole dipinte e disegni di Giorgio Vasari e di artisti contemporanei e collaboratori praticanti la stessa linea espressiva, insieme a lettere, manoscritti e volumi a stampa provenienti dall’Archivio Vasari. Non mancheranno manufatti altamente simbolici a rappresentare il potenziale evocativo dell’allegoria, in particolare la Chimera, straordinario bronzo etrusco rinvenuto nel 1535 durante i lavori di scavo effettuati intorno al baluardo di San Lorentino ad Arezzo, per volere di Cosimo de’ Medici ed entrato immediatamente nelle collezioni ducali.

Afferma Alessandro Ghinelli, Sindaco della città di Arezzo: “Arezzo celebra uno dei suoi figli più illustri, un artista poliedrico e uomo di lettere, che molto ha significato per l'arte e per la cultura italiana, e più in generale europea. Giorgio Vasari è stato un protagonista indiscusso del Rinascimento, che non solo ha interpretato con le sue opere pittoriche e architettoniche, ma di cui ha lasciato memoria preziosa nelle sue Vite. Con un programma di eventi di grande livello artistico, culturale e scientifico e con la mostra, occasione unica, di ammirare insieme le opere più significative del Maestro, la nostra città si preparara a vivere un anno speciale. Significativa la risposta in termini di entusiastica partecipazione, non solo di tutte le istituzioni culturali cittadine, toscane, italiane, ma anche di semplici operatori culturali aretini, desiderosi di fornire il loro contributo per onorare il grande aretino a 450 anni dalla morte. A tutti loro il mio sentito ringraziamento”.

'La nostra istituzione - dichiara il Vice Presidente di Fondazione CR Firenze Maria Oliva Scaramuzzi - promuove e sostiene questo ampio e articolato programma non solo per il suo alto valore scientifico, ma anche perché sei opere di Vasari fanno parte della nostra preziosa collezione d'arte e sono permanentemente esposte nella nostra sede a Firenze. Negli anni abbiamo anche sostenuto importanti restauri di capolavori vasariani e, soprattutto, abbiamo consentito nel 2011 la riapertura, per la prima volta e dopo un lungo recupero, della sua abitazione vicina a Piazza Santa Croce dove l'artista ha vissuto gli ultimi anni della sua vita ed è deceduto. La nostra attenzione al territorio aretino è costante nel tempo interessando le realtà più vive sia in ambito culturale, come la Fondazione Guido d'Arezzo, che sociale e assistenziale''.

“La Fondazione è chiamata a gestire in prima persona un evento così prestigioso e allo stesso tempo complesso, che necessita di un impegno costante di coordinamento delle altre Istituzioni coinvolte, a cui va già fin da ora il mio personale ringraziamento per il creativo spirito di collaborazione con cui si sono messe a disposizione, fornendo ognuna un contributo prezioso. - aggiunge Lorenzo Cinatti, Direttore Fondazione Guido D’Arezzo - Una mostra diffusa, dedicata ad uno degli aretini più illustri che, grazie a percorsi di visita che abbracciano le principali Istituzioni museali e archivistiche della città, renderà al visitatore il ritratto di un artista a tutto tondo, mettendone in evidenza le forti radici con la sua città e il territorio di cui per certi aspetti la stessa Chimera di Arezzo rappresenta il legame più forte e travagliato. Da corollario a tutto questo ci saranno eventi musicali, appuntamenti di teatro, letture, visite guidate a tema, laboratori per i più piccoli per assaporare a pieno e da ogni prospettiva questo importante Anniversario Vasariano”.


“La partecipazione della Direzione regionale musei della Toscana del MiC all'anniversario vasariano e al programma di mostre - sottolinea il direttore Stefano Casciu - consolida una sinergia e un dialogo tra i suoi musei identitari e tutti gli attori, le istituzioni e i luoghi del territorio partendo da Casa Vasari fulcro della vita privata del grande Aretino e della sua autorappresentazione artistica ed intellettuale, dal Museo d'arte moderna e medievale di Arezzo, con opere importanti e monumentali e fino al Museo archeologico nazionale dove si torna alle origini del cognome Vasari che si deve ai suoi progenitori 'vasai'. Numerosi e importanti saranno i prestiti alla mostra centrale, tra i quali spicca la Chimera di Arezzo dal Museo archeologico di Firenze a conferma di una collaborazione ad ampio raggio per celebrare degnamente nella sua città un grande protagonista della storia delle arti dal Cinquecento ad oggi”.

Il comitato scientifico, diretto da Carlo Sisi, è composto da Cristina Acidini Luchinat, Alessandra Baroni, Alessandro Cecchi, Eliana Carrara, Carlo Falciani, Massimiliano Rossi, Laura Donati, Anna Bisceglia, Stefano Casciu, Simone Verde.

Per informazioni visitare www.discoverarezzo.com e www.fondazioneguidodarezzo.com

IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO

Il percorso di “Arezzo. La città di Vasari” sarà inaugurato a maggio 2024 dalla mostraPer gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale”: negli spazi della Biblioteca Comunale a cura di Elisa Boffa un’esposizione di alcuni tra i tesori bibliografici custoditi nel suo catalogo – testi antichi, stampe e manoscritti – che documentano, in cinque sezioni dedicate, le origini della famiglia e la formazione del giovane Vasari, il suo operato di architetto e pittore, le diverse edizioni della sua opera libresca più celebre, “Le Vite”, e tutti gli altri testi di cui fu autore, oltre a scritti e contributi successivi alla sua morte (fino a luglio 2024).

Nel mese di giugno due le tappe che si aggiungeranno. Al Museo Archeologico NazionaleI Vasari "vasai" e il loro rapporto con la produzione ceramica aretina di età antica”, che sulla traccia letteraria della vita di Giorgio di Lazzaro Taldi ripercorrerà le connessioni della famiglia Vasari con la fortuna di quella antica manifattura, da cui tra l’altro deriva il cognome. Un’occasione per visitare il recente allestimento della sala dedicata ai celebri vasi in terra sigillata, ricchi di ornamenti e temi mitologici, con un’apposita sezione a illustrare le connessioni tra l’attività di vasaio esercitata dal nonno e gli arretina vasa, a cura di Maria Gatto (fino a febbraio 2025). Presso la Fraternita dei Laici un itinerario pensato da Francesca Chieli dal titolo “Honorato e Gratiosa. La Loggia di Giorgio Vasari“ illustrerà, attraverso una ampio corpus documentario, la genesi e lo sviluppo di una delle imprese architettoniche più importanti per Arezzo, le Logge vasariane, oltre ad altre preziose testimonianze sulla vita dell’artista – tra cui l’atto di nascita presso lo Spedale degli Innocenti di Firenze e lettere di incarico, delibere e registrazione di pagamenti (fino a febbraio 2025).

In luglio presso il Museo di Arte Sacra inaugurerà “Si è mangiato altro che pane e messer Giorgio. Fortuna critica e nuove ricerche sullo Stendardo dei Peducci”. Con la curatela di Serena Nocentini, partendo dallo stendardo processionale dipinto da Vasari nel 1549 per la Compagnia di San Giovanni Battista dei Peducci e costituito da due raffinatissime tele raffiguranti la Predica del Battista e il Battesimo di Gesù, si illustrano le capacità del Vasari pittore attraverso documenti d’archivio e il confronto con le tele inedite conservate nella Badia delle Sante Flora e Lucilla (fino a febbraio 2025).

In settembre ancora tre tasselli arriveranno ad arricchire il progetto. “Costruire un’immagine di sé: Giorgio Vasari attraverso le sue carte”, mostra documentaria a cura di Ilaria Marcelli negli spazi dell’Archivio di Stato, che col prezioso sussidio del patrimonio archivistico vasariano espone le carte relative alla famiglia dell’artista, e alla corrispondenza col granduca Cosimo I, entrambe accomunate dalla volontà di Vasari di condizionare la memoria che i contemporanei prima e i posteri poi avrebbero avuto della sua figura e del suo lavoro (fino a febbraio 2025). E poi “Il disegno fu lo imitare il più bello della Natura. La casa, i disegni, le idee: Giorgio Vasari e la figura dell’intellettuale architetto”, con la curatela di Rossella Silenola storica dimora dell’artista – Casa Vasari – diviene scenario di una mostra arricchita da disegni e sculture che pone in risalto due aspetti, distinti ma strettamente collegati tra loro: la figura dell’artista intellettuale e la tematica dell’architettura nell’opera pittorica vasariana (fino a febbraio 2025). Anche il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna si unirà al novero delle istituzioni coinvolte con la mostra “Alcuna cosa fuor dell’uso comune. Il convito per le nozze di Ester e Assuero di Giorgio Vasari”. Nel palazzo che fu di proprietà della famiglia Ciocchi del Monte e dove soggiornò il cardinale Giovanni Maria, poi pontefice col nome di Giulio III, tra i principali committenti di Vasari, oggi sede del MNAMM, è esposta una delle più grandiose opere dell’artista: il dipinto ad olio su tavola raffigurante il terzo dei quattro conviti narrati nel Libro di Ester, commissionato nel luglio del 1548 da don Giovanni Benedetto da Mantova, abate del Monastero delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo. A corredo del monumentale dipinto, con la curatela di Luisa Berretti, saranno esposti i disegni preparatori, i documenti, le risultanze del restauro in grado di dare evidenza ai bellissimi particolari dell’opera (fino a febbraio 2025).

Il Museo Orodautore omaggerà Vasari in gennaio invitando, con la curatela di Giuliano Centrodi, 15-20 artisti-orafi e designer, con particolare riguardo a quelli del territorio, per progettare un gioiello o un ornamento “pensando al Vasari” e farlo realizzare sia dalle ditte del Distretto Orafo Aretino, sia dagli artisti-orafi forniti di proprio laboratorio. A seguire i manufatti saranno esposti in una mostra dal titolo ... mi posi all'orefice. Omaggio a Vasari”. Vasari, infatti, come racconta nelle Vite e nelle Ricordanze, ha frequentato diverse botteghe orafe ad Arezzo, oltre che a Firenze e Pisa. I gioielli saranno poi in esposizione in locali appositamente rinnovati.

Sempre legata al tema dell’Oro sarà “ORO. Tesoro, Bellezza, Luce, Vita”, personale di Filippo Rossi che invita a riflettere sul prezioso metallo accompagnando le icone astratte dell’artista contemporaneo con immagini figurative dal passato in riproduzione, a cura di Mons. Timothy Verdon e ospitata dalla Fraternita dei Laici (2024, periodo da definire).

A coronare questo percorso di avvicinamento all’opera di Vasari, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, sarà “Giorgio Vasari. Il teatro delle Virtù”, la grande esposizione curata da Cristina Acidini con la collaborazione di Alessandra Baroni.

Allargando lo sguardo oltre le mura cittadine, a necessario complemento all’itinerario museale, sarà realizzata a firma di Daniela Galoppi una guida per segnalare con base scientifica tutte le emergenze vasariane nella città e nel territorio, da Arezzo a Castiglion Fiorentino, dai dipinti custoditi nell’Oratorio del Gesù a Cortona fino a quelli della Chiesa di Sant’Agostino a Monte San Savino. E poi le architetture del Tempio di Santo Stefano della Vittoria a Foiano della Chiana e di Santa Maria delle Querce a Lucignano, oltre alle opere della Chiesa di San Donato e Ilariano e del Monastero di clausura a Camaldoli.

Non solo mostre: accanto al cartellone espositivo in programma iniziative collaterali che spazieranno da concerti, visite guidate, fino a eventi letterari, toccando ogni forma d’arte a rispecchiare sia il modo in cui Vasari fu maestro in ogni ambito artistico, sia la mission Fondazione Guido d’Arezzo.


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