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Attualità martedì 14 luglio 2015 ore 11:51

Questione sagre, Confcommercio da Ghinelli

Una delegazione guidata dal presidente Renato Pancini, è stata ricevuta dal sindaco Ghinelli e dagli assessori alle attività produttive



AREZZO — Al centro dell’incontro, la questione delle sagre, ovvero l’impatto della cosiddetta “somministrazione parallela” sul fatturato di ristoranti e pizzerie durante i mesi estivi, quando feste paesane ed eventi di vario tipo si moltiplicano a dismisura drenando clienti e proventi ai pubblici esercizi tradizionali.

Una concorrenza talmente pesante, soprattutto da quando si somma con gli effetti della crisi, da aver spinto il presidente dell’Associazione Pizzerie Aretine Renato Pancini a lanciare qualche giorno fa una provocazione, anche a nome dei colleghi, chiedendo ai Comuni di prevedere sgravi fiscali per i locali durante l’estate. O, in alternativa, regole più rigide per approvare il calendario delle sagre, in maniera che restino solo quelle “vere”.

Oggi a normare il quadro di sagre&Co. esiste il Regolamento comunale, come previsto dalla Regione Toscana, ma non riesce più a garantire la tipicità delle manifestazioni - sottolinea il presidente Pancini - nella maggior parte delle sagre ormai si somministra qualsiasi cosa e il prodotto che dovrebbe caratterizzarle è diventato solo una scusa per proporre menù paragonabili a quelli di un ristorante”.

La delegazione della Confcommercio ha quindi consegnato al primo cittadino un documento contenente alcune proposte per l’identificazione delle sagre “di qualità” e la delegazione ha proposto cinque regole: l’attività di somministrazione deve restare legata al prodotto tipico che la sagra ha nella denominazione; i prodotti indicati nel menù devono provenire per almeno il 70% dalla filiera corta o comunque devono rientrare fra quelli tradizionali dell’agroalimentare toscano; l’area a disposizione per servire i pasti non deve essere più del 25% di quella complessiva. Va incentivata la collaborazione con le attività locali. Infine, ci pare consona una durata massima di 4/5 giorni, anche frazionabile in due periodi. In ogni caso, vorremmo non si sfondasse il tetto massimo di 70/80 giorni complessi di sagre in un anno all’interno dello stesso Comune.

Il Sindaco Ghinelli e i suoi assessori hanno dimostrato attenzione e comprensione per le nostre ragioni e si sono detti disponibili a fare qualcosa. Renato Pancini: “credo che partiranno prima da un monitoraggio della situazione e da una serie di controlli per valutare il fenomeno. Poi, speriamo che provvedano a stilare un nuovo Regolamento più efficace entro l’estate 2016”.


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