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Attualità venerdì 24 giugno 2016 ore 12:11

Arpat risponde in 4 giorni agli esposti

Tutti i numeri dell'attività registrati nel corso dell'ultimo triennio. Rumori, inquinamento, scarichi idrici sono i settori di competenza



AREZZO — Nell'ultimo triennio, il Dipartimento Arpat di Arezzo ha ricevuto 445 esposti: 149 nel 2013 e nel 2014 e 147 nel 2015.

 I tempi medi di durata del procedimento sono stati 9 giorni negli anni 2013 e 2014, scesi a 4 giorni nel 2015. La percentuale di risposte entro 30 giorni è stata del 99,3% nel 2013, 98,7% nel 2014 e 98,6 nel 2015. Il maggior numero di esposti, anche se ciascuno di essi può segnalare più problemi legati diverse matrici ambientali, ha riguardato problematiche legate alle emissioni in atmosfera.

l dato complessivo dei comuni risulta abbastanza coerente con le rispettive estensioni territoriali e in effetti il maggior numero è stato registrato nel Capoluogo, con la sola eccezione del comune di Terranuova Bracciolini dove insiste un impianto di notevoli dimensioni per gestione dei rifiuti, sul quale sono pervenute diverse le segnalazioni per cattivi odori. Le segnalazioni dovute a cattivi odori dalla stessa fonte, pervenute nella stessa giornata, non comportano l'apertura di più esposti, procedura che potrebbe falsare il dato complessivo.

Tuttavia tale fenomeno, cioè più segnalazioni per la stessa causa, anche in zone non immediatamente limitrofe alla fonte, è in lieve flessione. Si ritiene che ciò possa derivare dall'adozione di soluzioni tecniche migliorative che in alcuni casi, ad Arezzo come a Terranova Bracciolini, hanno contribuito a contenere il grado e l'estensione di emissioni maleodoranti. 

Per la matrice rumore, il numero degli esposti pervenuti, abbastanza stabile negli anni 2013 e 2014, risulta in sensibile incremento nel 2015 senza che tale incremento possa essere ricondotto a cause specifiche o puntualmente individuabili. Si ricorda che sulla matrice rumore, Arpat interviene solo su richiesta del comune territorialmente competente, quale ente che autorizza le attività che comportano emissioni acustiche e quindi responsabile del procedimento in materia di inquinamento acustico.

Le misure dei livelli di rumore effettuate da ARPAT si limitano alla verifica del rispetto dei limiti di legge stabiliti dalle autorizzazioni per i soli esercizi pubblici o impianti a loro servizio. Esulano pertanto da ogni competenza di Arpat, tutti i disturbi per così dire collaterali alla gestione degli esercizi pubblici, come per esempio i disturbi derivati dallo stazionamento dei clienti fuori dai locali che rientrano nelle competenze della gestione dell'ordine pubblico. Non sono di competenza di Arpat tutti i disturbi prodotti da privati, come i condizionatori a servizio di abitazioni private, o i rumori condominiali, regolati dalle norme dei Codici.

In aumento nel 2015 gli esposti per presunte irregolarità negli scarichi idrici e inquinamento delle acque superficiali. Il loro numero risulta compatibile con l'estensione territoriale dei comuni, salvo il dato di Cortona dove insistono diversi allevamenti, in particolare di suini. In sensibile diminuzione gli esposti sui rifiuti, probabilmente dovute anche alla crescente informazione sulle effettive competenze Arpat nel settore. 


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