Attualità giovedì 13 aprile 2017 ore 22:30
Giovane imprenditrice agricola premiata a Vinitaly
Tulio Marcelli: "La nostra regione si è trasformata in una fucina per nuovi giovani imprenditori che hanno saputo coniugare tradizione ed innovazione"
AREZZO — Lo scorso 10 aprile, in occasione della 51ª edizione di Vinitaly, 8 giovani agricoltori italiani, vincitori della V edizione del Concorso "Nuovi Fattori di Successo", sono stati premiati da Ismea e Mipaaf come buone pratiche di eccellenza nello sviluppo rurale. Tra di loro l'aretina Eleonora Lisi dell’Azienda Agricola “I Natali” di Tregozzano alle porte di Arezzo.
Nella suggestiva campagna toscana, tra cipressi, viti e olivi, vivono “I Natali”; questo è il nome con cui viene chiamata la famiglia del nonno Giuseppe, del bisnonno Francesco ed ancora indietro fino a Natale, il capostipite che ha dato origine ad una sorta di toponimo che nelle campagne aretine andava ad identificare la famiglia Lisi di Tregozzano (appunto “i parenti di Natale”).
“Una famiglia di agricoltori che da molte generazioni ha prodotto vino e olio con cura e amore per la natura e per i frutti della terra – dice Eleonora – offrendo sempre prodotti genuini e di ottima qualità. La passione per la campagna, la volontà di riscoprire quei valori e sapori di una tradizione contadina mi ha spinto – continua Eleonora - a ripercorrere l’esempio dei nonni ed a rivalutare ed apprezzare, nonostante la giovane età, la mia storia familiare”.
Facendo tesoro dei racconti, delle usanze di casa e dei “segreti”, tramandati di generazione in generazione, Eleonora ha voluto dare, una nuova impronta e un nuovo slancio all’azienda agricola di famiglia, puntando sì sulla tradizione ma allo stesso tempo ricercando prodotti e modelli produttivi d’avanguardia, in una parola, facendo grande innovazione.
È così che dall’uva, da sempre centrale nella produzione di famiglia, si è giunti ad un prodotto nuovo, una sfida di qualità superiore, un qualcosa di veramente molto particolare ACETOSCANA.
L’idea di fare un prodotto naturale, con caratteristiche balsamiche, che potesse elevare gli odori e i sapori delle uve e dei vini delle colline del Chianti, conferirgli complessità ed equilibrio, armonia e piacevolezza, sfruttando le proprietà che le fermentazioni naturalmente imprimono al succo dell’uva ed al vino, è sembrata fin da subito vincente e perfettamente in linea con il background della famiglia.
Dai vigneti della zona del Chianti vengono raccolte a mano le uve di Sangiovese a grappolo corto al giusto stato di maturazione, sane e prive di difetti in modo da conservarne l’integrità perché possano esaltare le caratteristiche e peculiarità degli zuccheri e degli acidi naturali presenti.
La vinificazione e le stesse fermentazioni, basilari per l’ottenimento di un aceto di qualità, sono costantemente controllate e gestite in modo naturale e senza l’impiego di alcun additivo o conservante, con l’obiettivo di ottenere un prodotto di qualità assolutamente naturale.
“La nostra regione in questi anni si è trasformata in una fucina per nuovi giovani imprenditori agricoli – commenta soddisfatto Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – che hanno saputo coniugare tradizione ed innovazione dando vita ad esperienze di successo che arricchiscono il patrimonio di biodiversità e tipicità che rende questo territorio apprezzato nel mondo”.
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