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Attualità martedì 11 ottobre 2022 ore 09:15

Il caro energia "spegne" estetiste e parrucchieri

Molte imprese aretine costrette a tagliare sui dipendenti. I costi delle utenze alle stelle mettono in ginocchio saloni e prestazioni



AREZZO — I rincari di luce e gas, uniti alla cattiva eredità lasciata dalla pandemia, stanno preoccupando non poco acconciatori ed estetisti. Molte aziende, il 61% del totale secondo una stima a livello nazionale, non sono tornate ai livelli di fatturato pre-pandemia e molte altre hanno dovuto ridurre l’organico.

A fare il punto della situazione è Roberta Pagni, presidente CNA estetisti: “Sono anni paradossali. Nel periodo pandemico chi, come me, aveva un salone grande poteva dirsi avvantaggiato perché poteva ospitare più clienti all’interno. Adesso, con il caro bollette, è vero l’opposto: più il salone è grande, più i costi per l’energia salgono. Dallo scorso dicembre, prima che iniziasse la guerra indicata da tutti come causa, io ho visto raddoppiare la mia bolletta: da 850 euro a 1900. Mi sembra evidente che ci sia in atto una speculazione vera e propria. Sono amareggiata e dispiaciuta.

Prima della pandemia avevo tre dipendenti per l’estetica, altrettante per l’acconciatura e una receptionist. Siamo rimasti io, mio fratello e una receptionist, praticamente un’impresa familiare. Non ho altra scelta, se voglio salvarmi”. 

A proposito del personale, Pagni spiega: “Alcune delle mie ex dipendenti, visto l’andazzo durante la pandemia, hanno deciso di cambiare settore. Non è facile formare nuove risorse, in primis perché non si trovano facilmente, inoltre i corsi di formazione hanno un costo e in questo momento di incertezza le risorse sono poche”. Secondo Pagni è urgente che il nuovo Governo “trovi il modo di abbassare le bollette, altrimenti ci saranno tante chiusure in tutta Italia, non solo nel nostro settore. Vedo un inverno molto duro, persone in cassa integrazione e saloni abusivi in aumento: sono già a conoscenza di persone che hanno chiuso l’attività e continuano a lavorare in casa”.

Anche Paolo Berti, presidente CNA acconciatori, traccia un quadro a tinte fosche: “Nel nostro settore c’è una gran varietà di situazioni, ci sono anche professionisti che hanno pienamente recuperato dal Covid e anzi sono cresciuti, ma tutti sono alle prese con problemi vecchi e nuovi. Tra quelli nuovi, il caro energia, che non è di poco conto. Serve un intervento urgente in questo ambito, altrimenti sappiamo a quali pericoli si va incontro. Ma esistono anche problemi relativi alla manodopera, nel senso che ormai non si trova più, c’è stata una fuga di personale importante e non si vede il cambio di passo. Infine, c’è anche il problema della frequenza con la quale le persone si dedicano dei trattamenti. Con i rincari generalizzati, le famiglie devono risparmiare, significa che se un salone aveva 1000 clienti, adesso per fare lo stesso incasso deve averne 1200. Se non si interviene subito, si rischia un forte ridimensionamento del settore”.


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