Antiquaria, il Pd spinge per un ritorno all'antico

AREZZO — Sono i giorni in cui si scrive il futuro dell'Antiquaria. In queste ore, infatti, l'amministrazione cittadina e la Prefettura decideranno se la Fiera resterà al Prato oppure tornerà nella sua sede tradizionale del centro storico.

Il sindaco ha ascoltato le richieste dei commercianti aretini e degli espositori, che auspicano un ritorno alle origini, ma l'ultima parola è del Comitato di Sicurezza che dovrà valutare se un'eventuale posizionamento dei banchi per le vie cittadine è compatibile con un'adeguata sicurezza per venditori e clienti.

Anche il coordinamento comunale del Pd spinge per un ritorno al passato e chiede che già dalla prossima edizione la Fiera si svolga nella sua sede storica.

"Il Prato può essere l'eccezione. Non la regola - afferma Caneschi. L'appello di espositori e commercianti della città è pienamente condivisibile. La Fiera Antiquaria di Arezzo è nata in un contesto, quello del centro storico, che non è accessorio ma identificativo dell'evento: il Prato rischia di farle perdere la sua identità. Oggi il Comune è chiamato a lavorare al rilancio e al potenziamento della Fiera e non a limitarsi ad una logica di pura sopravvivenza, rappresentata dal trasferimento al Prato. Inoltre privare il centro storico della sua principale manifestazione vuol dire arrecare un ulteriore danno alla rete commerciale della zona, già provata dalla crisi prima e dal Covid poi. La Fiera Antiquaria, fin dal'edizione di luglio, deve quindi tornare nella sua sede naturale" - conclude il segretario comunale dl Pd.

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