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Sport domenica 19 settembre 2021 ore 17:51
Cavallino Rampante bello da vedere: Il Pagellone
Vittoria spettacolo dell'Arezzo. Strambelli super fa impazzire gli avversari, l'attacco mostra le qualità per far male. Aliperta direttore d'orchestra
AREZZO — La prima partita di campionato del cavallino rampante è stata la risposta che tutti i tifosi si aspettavano: magistrale. Squadra messa bene in campo, ottime individualità sempre padrona del campo e le paure della vigilia calciate fuori dal rettangolo di gioco.
Tanta responsabilità con l'obbligo di vincere spesso nel calcio questo può essere un'avversario pericoloso nell'arco di un campionato ma a vedere la prima uscita dell'Arezzo questa paura sembra poter essere gestita dal suo allenatore e dalla rosa messa a disposizione dalla società.
Il match contro lo Sporting Club Trestina alla vigilia nascondeva molte insidie. Avversario tosto che lo scorso campionato aveva chiuso al terzo posto, tifosi da riconquistare e campionato da vincere. Tutto questo è stato superato a pieni voti. Se lasciamo i primi dieci minuti dove le due squadre si sono studiate, poi fino al 94' è stato un monologo amaranto. L'Arezzo ha ottime individualità che possono davvero fare la differenza nell'arco di tutta la stagione. Anche i giovani hanno risposto molto bene dimostrando che le parole dette alla vigilia da Mariotti non erano lasciate al caso: hanno qualità e stanno crescendo molto velocemente.
Mariotti. Buona la prima dell'allenatore che lascia in panchina Cutolo e mette dentro Sparacello, toglie pressione ai suoi dando i giusti consigli e la squadra lo ripaga con una prestazione super. Al termine butta acqua sul fuoco "non eravamo scarsi prima non siamo fenomeni adesso, dobbiamo solo lavorare". Promosso
La difesa. Partiamo dal portiere Colombo incolpevole sulla rete subita, nessuna incertezza deciso nelle uscite. I due centrali hanno gestito bene gli attaccanti avversari senza mai andare in difficoltà, la fascia destra nel primo tempo detta i ritmi della partita con la coppia Mastino - Mancino. Dall'altro lato del campo non siamo da meno.
Centrocampo. Il direttore d'orchestra è Aliperta in mezzo al campo detta i ritmi alla squadra e per tutta la partita è ovunque. Il regista prende la squadra per mano aiuta i giovani (non è a caso che in passato ha giocato con squadre che hanno conquistato la promozione). Mancino e Sicurella lo seguono dando sostanza in mezzo al campo e sulle fasce dove le sovrapposizioni con i compagni di squadra creano spesso la superiorità numerica.
Strambelli. Capitolo a parte per il numero 7 amaranto con la fascia da capitano in campo. L'Arezzo ha un giocatore che può fare la differenza in ogni momento della partita, sa prendersi le responsabilità e sgridare i compagni quando sbagliano la giocata. Un vero leader, a tratti immarcabile dagli undici di mister Pierotti. Segna, crea superiorità numerica, uomo assist, ogni parola potrebbe essere banale e superflua nei suoi confronti. Il migliore in campo in assoluto è un divertimento vederlo giocare.
Attacco. Le scelte del mister hanno dato i suoi frutti, la coppia Foggia-Sparacello è ben assortita tecnica e fisicità insieme, si cercano e spesso si trovano facilmente mettendo il compagno più di una volta a tu per tu con il portiere avversario. Dominano l'area del Trestina e mandano in tilt la retroguardia avversaria.
Cutolo e gli altri. Il capitano amaranto a sorpresa in panchina viene menzionato da Mister Mariotti come esempio, entra in campo al 70' e colpisce una traversa subito dopo. Ottima prestazione anche quella dei suoi compagni entrati nel secondo tempo nessuno è stato sotto le aspettative anzi.
Cosa non va. Abbiamo sottolineato il gioco (dominio assoluto), le individualità della squadra (ottime che fanno la differenza nel campionato di serie D) ma davvero la squadra è perfetta? Dopo la prima partita se proprio dobbiamo trovare un difetto al cavallino possiamo rimarcare che davanti raccogliamo troppo poco rispetto a quello che la squadra produce. Il risultato finale è davvero bugiardo: se l'Arezzo avesse chiuso il primo tempo 3-0 e dopo venti minuti del secondo le reti fossero state 4 o più nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ecco la davanti la squadra deve essere più concreta e cercare di sprecare meno per non rischiare nulla e chiudere le partite prima possibile.
Paolo Nocentini
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