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Attualità sabato 29 gennaio 2022 ore 14:20

Una nuova vita dopo il cancro alla cervice uterina

Storie della 30enne Lucia e di Barbara che di anni ne ha 49. L'impegno dell'ospedale San Donato e il ruolo fondamentale della prevenzione



AREZZO — Questa è la storia di Lucia. Una giovane donna di 30 anni, felice perché porta in grembo il suo secondo figlio. Nascerà ad agosto ed ancora non conosce il sesso. Una felicità conquistata e raggiunta grazie ai controlli di routine che ha fatto presso l'azienda sanitaria. 

"Cercavo una seconda gravidanza - ci racconta emozionata - così per scrupolo ho deciso di prenotare un appuntamento di screening tramite il Cup di Sansepolcro per vedere se era tutto sotto controllo, mai mi sarei aspettata che sarebbe stato l'inizio di un percorso tutt'altro che in discesa in quanto, su consiglio della dottoressa che mi ha visitato, ho effettuato un pap test. L'esito ha evidenziato delle anomalie che mi hanno portata a sottopormi a controlli successivi che purtroppo non hanno lasciato spazio all'immaginazione, avrei dovuto subire un'operazione, la conizzazione ovvero una procedura chirurgica che consiste nella rimozione di una porzione di tessuto anomalo dal collo dell'utero. Non è stato un periodo semplice, sognavo di rimanere incinta ed i miei piani erano stati stravolti, tuttavia oggi, a distanza di tempo mi ritengo fortunata. Ho effettuato l'intervento presso l'Ospedale di Arezzo e dopo cinque mesi ho ripetuto pap test e l'esame per il papillomaviurs che per fortuna hanno dato esito negativo entrambi. Io e mio marito abbiamo così potuto riprendere con serenità in mano quel sogno del bimbo che era stato interrotto. Adesso sono in follow up con controlli cadenzati e costanti, ma mi sento profondamente fortunata perchè non avevo nessun sintomo e senza la mia volontà di controllarmi non mi sarei mai accorta di niente".

Barbara, invece, di anni ne ha 49 ed ha subìto l'asportazione totale dell'utero, anche lei scoprendo il tumore con il percorso di screening. "In famiglia mi hanno sempre detto che mi controllo troppo spesso, ma la mia storia ha dimostrato che non è mai eccessiva l'attenzione per la propria salute. Ho contratto il papillomavirus e, con i successivi monitoraggi, ho scoperto che qualcosa non andava. Inizialmente mi hanno sottoposta a conizzazione, ma l'istologico non ha dato purtroppo esito negativo. Così, dato che ho già due figli, con i medici abbiamo deciso per l'operazione che è stata effettuata dopo la scoperta della neoplasia. Ringrazio il dottor Luca Bruni della ginecologia del San Donato che ha capito velocemente dagli esami effettuati la gravità del mio problema e tutta l'equipe multidisciplinare del GOM alla quale sono in carico. Adesso sono in follow up nel percorso oncologico e la frequenza dei controlli previsti mi rassicura. Alle donne dico che mi rendo conto che può essere noioso o faticoso fare le visite di screening, ma queste non sono mai una perdita di tempo e
possono davvero salvare la vita".

Proprio gennaio è stato il mese dedicato alla prevenzione dei tumori al collo dell'utero, un'occasione per ricordare quanto il Sistema Sanitario Nazionale mette a disposizione delle donne per avere un monitoraggio costante e sicuro della propria salute. Non c'è niente da dover fare se non presentarsi all'appuntamento che fornisce l'azienda sanitaria secondo un calendario temporale prestabilito. Sistema semplice, efficace e gratuito per tutte le donne dai 25 fino ai 64 anni.
Il pap test dedicato alle ragazze tra i 25 e 33 anni deve essere ripetuto ogni 3 anni, mentre l'hpv test (nella fascia 34-64 anni) volto alla ricerca del papilloma virus ogni 5 anni.
Studi scientifici hanno ampiamente dimostrato che proprio il papilloma virus può determinare l'insorgere del tumore al collo dell'utero, non tutte le donne che lo contraggono sviluppano il tumore, ma il virus è la causa dell'insorgenza della malattia.

É chiaro che la prevenzione gioca quindi un ruolo fondamentale. Il rispetto del calendario delle visite programmate dalla Asl è l'elemento chiave per la salute della cervice uterina. Qualora una donna non possa presentarsi all'appuntamento o si renda conto che non è stata chiamata nel periodo previsto la stessa può prendere contatti con con la Segreteria screening dell'Area provinciale di residenza. Per Arezzo, presso Consultorio Familiare, viale Cittadini 33/17 (dietro palazzina Hospice Oncologico) front office dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 12.
Telefono 0575-254800. Front office telefonico dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 12,30. Email info.screening@usl8.toscana.it
Indicare cognome/nome/data di nascita ed un numero telefonico, preferibilmente cellulare, per essere ricontattati.


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