Attualità venerdì 14 febbraio 2020 ore 17:26
I 220 anni della Provincia di Arezzo
Chiassai: "Ricordare la storia è un modo per conoscere meglio il presente e per indirizzarci con più forza verso il futuro"
AREZZO — Una Sala dei Grandi gremita di studenti delle scuole aretine, autorità civili e militari per la celebrazione dei 220 anni della nascita della Provincia di Arezzo. L'iniziativa voluta dalla presidente Silvia Chiassai Martini, promossa e moderata da Egiziano Andreani, ha visto una “lectio magistralis” tenuta da Ivo Biagianti, docente di storia moderna all'Università di Siena e da Santino Gallorini, cultore di storia locale, con il convegno dal titolo "L'insorgenza di fine Settecento e la nascita della Provincia di Arezzo”. Presenti all’evento il prefetto Anna Palombi, il questore Fabio Salvatore Cilona, il colonnello del comando provinciale dei carabinieri Vincenzo Franzese, il colonnello del comando provinciale della guardia di finanza Adriano Lovito, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Nicola Ciannelli e per l’ufficio scolastico provinciale Tiziana Nocentini. Protagonisti dell’iniziativa gli studenti degli istituti scolastici di istruzione secondaria : Itis Galielo Galiei di Arezzo, Liceo Vittoria Colonna; Liceo Classico F. Petrarca; Liceo Scientifico F. Redi, Liceo artistico P. della Francesca e l’Istituto Tecnico professionale Margaritone.
"Mi auguro che questa esperienza diversa rispetto alle consuete attività formative, sia stata uno stimolo per apprezzare l’importanza della Provincia come punto di riferimento per il territorio - ha detto la presidente della Provincia- Il Granduca di Toscana Ferdinando III°, con il decreto “motu proprio” del 10 febbraio 1800, concesse alla città di Arezzo il riconoscimento di capoluogo di Provincia. Questo excursus storico ha ribadito che le Province fanno parte della storia del nostro Paese, della nostra Costituzione e sono un patrimonio collettivo. La conoscenza del passato è un presupposto fondamentale per la consapevolezza del valore della città in cui viviamo, delle comunità, di ciò che gli aretini hanno saputo fare nel tempo, anche in condizioni difficili. Oggi le Province sono impegnate nella missione di ridare dignità all’ente e nel pretendere a livello nazionale le risorse necessarie per gli interventi di messa in sicurezza sopratutto di strade e scuole frequentati ogni giorno da cittadini e studenti. Ricordare la storia è un modo per conoscere meglio il presente e per indirizzarci con più forza verso il futuro”.
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