Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 20:27 METEO:AREZZO11°  QuiNews.net
Qui News arezzo, Cronaca, Sport, Notizie Locali arezzo
martedì 23 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Scurati: «Non sono un eroe, viviamo deriva fascistoide»

Attualità sabato 01 aprile 2023 ore 11:35

Montedoglio, l'acqua non arriva ai campi coltivati

La situazione, compromessa dall'assenza di reti per consegnare la risorsa alle aziende agricole mette in allarme aziende, Consorzio e Comuni



AREZZO E PROVINCIA — La diga di Montedoglio, con i suoi 140 milioni di mc di acqua, rappresenta l’invaso più importante dell’Italia centrale. Eppure la sua acqua non arriva alle coltivazioni del territorio. Le condotte primarie ci sono. I laghetti di accumulo pure. Ma ormai da anni mancano le reti per consegnare la risorsa alle aziende agricole che, ironia della sorte, restano all’asciutto e, causa siccità, fanno fatica a continuare a produrre e a rimanere sul mercato.

La problematica – insieme ad altre - è stata illustrata dalla Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani, con Andrea Tavarnesi, sindaco di Civitella in Valdichiana e terzo componente dell’Ufficio di Presidenza, e il Direttore Generale Francesco Lisi, alla senatrice Simona Petrucci, ricevuta nella sede consortile, insieme al consigliere regionale Gabriele Veneri e ai rappresentati delle organizzazioni professionali agricole.

“L’incontro è servito a mettere in evidenza le criticità con cui l’ente si deve confrontare ogni giorno, a cominciare dalla difficoltà di portare acqua all’agricoltura della Valdichiana Senese e Aretina e della Valtiberina: aree dove insistono imprese competitive, che vogliono crescere, investire e sviluppare progetti capaci di produrre ricchezza e occupazione, ma il cui sviluppo è rallentato o minato dall’assenza di risorsa. Eppure in questo territorio l’acqua non manca: la diga di Montedoglio, con la sua capacità di 140 milioni di mc di acqua, rappresenta un 'polmone' importante. E per la verità ci sono già anche le condotte primarie e i laghetti di compenso. Ma è impossibile completare i distretti irrigui, per la mancanza di risorse e di un adeguato supporto normativo”, ha spiegato Stefani, mostrando le immagini cartografiche dell’area.

“Un paradosso vero e proprio. - ha puntualizzato il consigliere regionale Veneri - Mancano le risorse finanziarie per completare le reti di distribuzione necessarie all’agricoltura, che rappresenta la base della nostra economia. Oggi il clima è cambiato e, per produrre, è necessario avere a disposizione la risorsa. Occorre quindi realizzare le infrastrutture, che troppo a lungo sono state trascurate. E’ indispensabile soprattutto avere una visione più a lungo termine e dare risposte concrete alle imprese che, senza acqua, non possono continuare a produrre, rischiano di chiudere e di abbandonare il territorio. E’ inverosimile parlare dell’importanza del 'made in', se a livello istituzionale non riusciamo a fornire gli strumenti necessari per supportarlo. E in questo momento lo strumento principale è proprio l’acqua”.

Un bisogno quello dell’acqua per l’agricoltura, evidenziato anche da Andrea Tavarnesi e da Carlo Bartolini Baldelli, Presidente di Confagricoltura Arezzo, intervenuto a nome del mondo agricolo.

“E’ stata un’occasione importante per approfondire la conoscenza del comprensorio Alto Valdarno, dove la risorsa è disponibile e abbondante, ma non si riesce a sfruttarla. Sono il senatore di questo territorio, mi farò carico delle istanze che mi sono state rappresentate e le porterò nelle sedi opportune perché possano avere un’esecutività”, ha concluso Petrucci.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno