Attualità lunedì 25 ottobre 2021 ore 18:14
Ecco come cambia la vaccinazione nell'Area Vasta
Dal primo di novembre resteranno attivi solo 8 centri nelle province di Arezzo-Siena-Grosseto. Sono 12 le strutture che chiuderanno. La mappa
AREZZO — Gran parte della popolazione si è vaccinata e così la Asl adotta strategie diverse e una nuova organizzazione per somministrare il siero a chi ancora non si è deciso a immunizzarsi.
Dal primo novembre, resteranno otto i centri aperti su tutto il territorio nelle tre province (Arezzo, Siena e Grosseto), ai quali si potrà continuare ad accedere anche senza prenotazione.
Tutti coloro che avevano già una prenotazione per uno degli altri dodici centri non più operativi saranno contattati dal personale dell’Asl Toscana sud est, con l’indicazione della sede del nuovo appuntamento.
Ecco il quadro dei centri dove sarà ancora effettuata la vaccinazione anti-Covid.
In provincia di Siena: ex pronto soccorso policlinico Santa Maria alle Scotte a Siena, sala polivalente ex Macelli a Montepulciano, centro La Fabbrichina a Colle Val d’Elsa.
In provincia di Arezzo il Centro Affari nel capoluogo, l’auditorium a Loro Ciuffenna, il distretto sanitario a Cortona.
Nel grossetano, Spergolaia ad Alberese, l’ex Fonderia a Follonica.
Dodici invece i centri che formalmente chiuderanno la propria attività alla fine di questo mese, in alcuni casi un passaggio già comunicato.
In provincia di Siena: il palazzetto di Arbia, il palasport di Chiusi, il centro Macchia Faggeta ad Abbadia San Salvatore.
Ad Arezzo: il Teatro Tenda nel capoluogo, il Centro sociale a Bibbiena, la Berrettini-Pancrazi a Cortona, il Foro Boario a Sansepolcro.
A Grosseto: il palazzetto di Manciano, ristorante Attimi ad Albinia, discoteca Kronos a Castel del Piano, la caserma Savoia a Grosseto, l’ex convento delle Clarisse a Massa Marittima.
“La nuova strategia organizzativa della campagna anti-Covid è determinata dall’elevato grado di copertura della popolazione, con oltre un milione e duecentomila dosi somministrate e oltre l’86 per cento di vaccinati, l’adozione di strategie alternative come i camper che hanno prodotto risultati significativi sul territorio, infine il coinvolgimento sempre più strutturato di medici di medicina generale e farmacie – commenta Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est –. Proseguirà l’impegno del nostro personale e delle nostre strutture e saranno inoltre attivati, per il supporto alla campagna, anche le sedi territoriali: ambulatori vaccinali dei dipartimenti di prevenzione, distretti, Case della salute, ambulatori ospedalieri. Una nuova organizzazione che non deve farci dimenticare il grande lavoro e il rilevante sforzo del sistema sanitario di questi mesi, per il quale il nostro grazie va a tutti coloro che si sono messi a disposizione: dai soggetti istituzionali, che hanno collaborato con pieno spirito di servizio, a quelli privati. I risultati fin qui raggiunti sono sì importanti, ma al tempo stesso un incentivo per proseguire con il massimo impegno nella lotta alla pandemia”.
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