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martedì 19 marzo 2024

STORIE DI ORDINARIA UMANITÀ — il Blog di Nicolò Stella

Nicolò Stella

Nato in Sicilia si è trasferito a Pontedera a 26 anni e ha diretto la Stazione Carabinieri per 27 anni. Per sei anni ha svolto la funzione di pubblico ministero d’udienza presso la sezione distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa. Ora fa il nonno e si dedica alla lettura dei libri che non ha avuto tempo di leggere in questi anni.

​Confondere amore e stalking

di Nicolò Stella - sabato 10 ottobre 2020 ore 07:30

La giovane donna si sedette davanti alla marescialla e iniziò un racconto di molestie subite da un giovane ragazzo di cui non conosceva neanche il nome.

Sapeva che abitava nella città dove lei lavorava in un negozio come commessa.

Raccontava che passava ore davanti al negozio e che di tanto in tanto, in verità raramente, entrava in negozio per acquistare capi di abbigliamento e che nel viaggio di ritorno che faceva regolarmente in treno se lo trovava nella stessa carrozza.

Se lo ritrovava nella strada dove abitava, fermo ad aspettarla, quando usciva di casa.

Nessuna parola, nessun approccio ma solo la sua presenza assidua e gli sguardi furtivi.

Il racconto venne ascoltato dal capo ufficio che piano piano e con discrezione, si era avvicinato alle due donne, una in divisa e l’altra che stava sfogando la sua tensione. Bastò un cenno per invitarla a continuare il racconto.

La ragazza proseguì dicendo che oltre a questo comportamento, nell’ultimo periodo, il ragazzo si era fatto più insistente lasciando un mazzo di fiori nel cestino della sua bicicletta e una busta con ottanta euro e un bigliettino di auguri di buon compleanno: ”non so il giorno del tuo compleanno, ti faccio i migliori auguri e ti invito a comprarti quello che più desideri”.

Finendo il racconto la ragazza tirò fuori dalla borsa il biglietto e i soldi consegnandoli alla marescialla che nel frattempo prendeva appunti. Il capufficio che fino a quel momento se ne stava seduto sornione e un po’ defilato si scusò per la frase che stava per dire poi disse: “…signorina non so le sue intenzioni ma per quello che può apparire chiaro un ragazzo del genere non si denuncia, si sposa.”

I carabinieri fecero delle indagini e individuarono il ragazzo.

Gli parlarono cercando di capire, senza offenderlo, le motivazioni del suo comportamento. Compresero che si trovano davanti a un giovane lavoratore portuale anche fisicamente prestante e di bell’aspetto, ma con un romanticismo arcaico.

Il capoufficio, che aveva seguito il caso in modo discreto, si rivolse al ragazzo dicendogli: “scusa ma perché non chiedi alla ragazza il permesso di parlargli dichiarandogli che sei interessato a conoscerla invitandola a cena conoscervi meglio?”.

Il ragazzo deluso rispose: “maresciallo lei così vuole togliere la poesia al mio amore”.

Nicolò Stella

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