Sport martedì 11 maggio 2021 ore 15:00
Le proposte di OA per la ripartenza dell'Arezzo
Consegnato un documento con la lista delle proposte elaborate dal consiglio direttivo. La prima ed imprescindibile parola d'ordine è 'appartenenza'
AREZZO — Nella giornata di ieri, nella sala stampa del Comunale, i rappresentanti del Comitato Orgoglio Amaranto hanno incontrato i vertici della società di viale Gramsci. Solo una settimana è passata dall'amara retrocessione diretta maturata a Cesena al termine di questa disgraziata stagione sportiva, ma la necessità di ripartire e programmare il prossimo futuro del Cavallino Rampante ha fatto accelerare i tempi alle parti.
Una nota diffusa oggi pomeriggio dal comitato dei tifosi, dopo le prime dichiarazioni rilasciate ieri da Stefano Farsetti al termine dell'incontro, fa chiarezza su quali siano stati i tanti temi sul tavolo. Ovviamente il ripescaggio, una possibilità che la società intende perseguire per recuperare la categoria persa sul campo e su cui OA spinge fortemente. Ma nella nota si leggono anche altre proposte, che sono state consegnate in un documento direttamente nelle mani di Guglielmo Manzo.
Orgoglio Amaranto ha voluto sottolineare sia i grandi sforzi e l'impegno profusi dalla proprietà per ottenere i successi e i risultati che sono invece mancati completamente, sia gli errori commessi nel corso di questa prima stagione dopo l'avvicendamento societario della scorsa estate. Molte delle proposte consegnate vanno infatti lette nell'ottica di porre rimedio a quelli che, secondo il comitato, sono state mancanze da parte della società.
OA chiede la costituzione di un rinnovato organigramma societario, formato da uomini di comprovate capacità ed esperienza. Ma seguendo lo stesso ragionamento, il comitato chiede che venga fatto lo stesso anche per ogni altra area operativa, amministrativa, gestionale, comunicativa, del marketing e del settore giovanile. E proprio da quest'ultimo, secondo le richieste del comitato, è necessario ripartire adesso: deve essere “basato principalmente su ragazzi del territorio, investendo in strutture e tecnici. Avere un forte legame con le proprie radici, per Orgoglio Amaranto, significa senso di appartenenza, attaccamento alla maglia, elementi drammaticamente mancati quest’anno nella prima squadra, e riconoscersi in valori comuni condivisi che ben difficilmente saranno replicabili con ragazzi dalle provenienze più disparate e remote”.
“Il calcio vive della passione e dell’attaccamento dei propri tifosi, non coinvolgerli o farlo marginalmente rischia di escludere proprio i principali protagonisti, l’anima e il cuore della maglia amaranto, i destinatari dell’attività societaria, con un evidente corto circuito – conclude Orgoglio Amaranto nel comunicato diffuso oggi - la mission sulla quale è nato e si basa Orgoglio Amaranto guarda alla globalità dell’operato del club, alla sua sostenibilità e quindi alla possibilità di continuare la propria attività nel tempo. Un’analisi comprendente quindi anche aspetti come la salute finanziaria e tutte le iniziative attivate nei confronti e a beneficio della comunità”.
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