I moschettieri del tango. Figure e figurette
di Maria Caruso - martedì 13 gennaio 2015 ore 15:49
Nel tango come nella vita esistono dei personaggi che si distinguono per alcune caratteristiche.
In particolare ce ne sono quattro che meritano di essere descritti per la loro peculiarità e mi piace identificarli con i moschettieri realmente esistiti nella Francia del XVI secolo.
In realtà questi tangheri di cui parlerò non formano una compagnia vera e propria ma per comodità mi piace immaginarli come compagni di “sventura” poiché vivono e frequentano le nostre milongue.
Athos è il più ammirato dei quattro. Lo vedi arrivare nella sala con calma ma con uno stile tutto suo. Ha un approccio freddo quasi indifferente e riesce a nascondere bene le sue emozioni poiché dal suo viso non traspare nulla. Non balla subito ma si limita a osservare i presenti con fare attento ma distaccato. Non si fa coinvolgere dalle “mirade” finché una particolare musica non lo accende e lo fa capitolare dal suo stare seduto e composto. Sceglie di ballare, invitando generalmente una donna, che attende trepidante il suo, “carezzo”, seduta vicino a lui piuttosto di andarla a cercare in zone più lontane. Naturalmente ha le sue ballerine preferite e non ci pensa nemmeno a invitare altre femmine pronte a farsi coinvolgere. E’ un bravo ballerino e, da voci di corridoio, si sa che si esercita molto a casa per mantenere la sua performance. In pratica esalta il tango per sublimare la sua scelta di ballare soprattutto per se stesso.
Porthos è il più alla mano dei quattro. Di statura piuttosto bassa e il suo fisico non è proprio asciutto ma ha una faccia tutto sommato simpatica. Non balla da molto tempo, però ha imparato tantissime figure. Invita quasi tutte le donne ma preferisce invitare quelle più brave in modo da poter fare in sequenza tutto suo repertorio di “figuracce” poiché non avendo una postura, diciamo perfetta ogni tanto perde l’equilibrio e di conseguenza la malcapitata di turno deve aggiustare il suo asse per non andare in terra. La sua figura preferita è la “sacada all’indietro” ma spesso le donne meno esperte levano la gamba ancor prima che lui possa inserirsi e quindi questa particolare figura va spesso a vuoto. Sono convinta che lui pensi che sia colpa della donna inesperta piuttosto che sua perchè non da una buona marca. La parte più curiosa del suo esprimere il tango è che a fine di ogni figura si guarda intorno per assicurarsi che il pubblico abbia notato le sue evoluzioni tanghere.
Aramis anche lui piccolo di statura ma con un fisico snello fa parte del mondo tanghero. Balla da qualche anno ed è un uomo tranquillo sia nella vita sia nella danza. Invita tutte ma capisce quando la ballerina non ha voglia di ballare con lui limitandosi pertanto alla sua cerchia fissa di donne accontentandosi di vivere il tango così. L’ho visto nascere come ballerino e da quando lo conosco la sua bravura, non si è mossa di una virgola. Unico vero problema è la scarsa passione che mette nel muoversi non spingendo i piedi sul pavimento per fare un passo deciso e il suo non sentire il tempo. Il suo ritmo e la sua cadenza pertanto sono sempre la stessa indipendente dal brano musicale provocando nella donna una noia mortale.
D’Artagnan, giovane guascone in cerca di fortuna giunge nella compagnia del mondo tanguero. Prova a fare qualche volta l’insegnante ma non so con quali risultati. Ha un carattere irruente ma generoso. Si lascia coinvolgere in duelli appassionati con le donne di turno pur avendo una compagna fissa che lo segue ovunque. In realtà si diverte un mondo e nel vederlo ballare si nota la sua ilarità nelle movenze. Non sta mai fermo. Instancabile ballerino invita molte donne, anche se in realtà, qual’ora non ce ne fosse nessuna a disposizione, secondo me s’inoltrerebbe in un assolo. Il suo ballo è frenetico, veloce, impetuoso e perciò può dimostrare, ampiamente, di essere bravo. Anche lui, qualche volta si lascia coinvolgere dal suo ego, cercando negli sguardi dei presenti approvazioni e ammirazioni. Trasmette allegria però, e quando è presente nelle sale da ballo milonguere, fa parlare di se. Ideale sarebbe per lui poter avere una sala tutta a sua disposizione perché la ronda gli sta un po’ stretta dato la marea di esecuzioni esaltanti che vorrebbe fare.
A voi scoprire i veri volti di questi moschettieri…
Maria Caruso