Giuda il tanghero
di Maria Caruso - venerdì 04 settembre 2015 ore 13:13
Anche nel tango esistono “Tangheri traditori” ed è giusto prenderli in considerazione.
Maria è la madre di tutti i tangheri e un giorno, mentre era sola in casa, un angelo le annunciò che di lì a breve sarebbe venuta a imparare il Tango Argentino una donna semplice di buona volontà di nome Gesù. Appena Maria la ebbe fra le braccia, l’adorò tantissimo e una stella cometa guidò dei bravi maestri tangheri affinché le insegnassero i primi passi.
Gesù diventava sempre più brava e apprendeva avidamente quanto c’era da sapere per potersi muovere con eleganza nelle milongas e aiutava i suoi maestri durante lezioni le e i vari eventi sempre con immenso piacere. Ad un certo punto Gesù incomincia a professare al mondo la Verità sul tango. Essendo caratterialmente estroversa comincia ad avere dei seguaci ai quali insegna con passione tutto ciò che sa coinvolgendo tutti in un’atmosfera gioiosa e rilassata.
La prima cosa che consigliava era la pazienza durante le lezioni e l’essere determinati nel voler imparare. Come fare le mirade e come comportarsi durante le serate ricevendo dei ringraziamenti per i suggerimenti utili dati a tutti quelli che le chiedevano qualcosa. Ai suoi fans raccontava sempre la storia delle due vie: “Chi vuole imparare il tango ha due vie, una larga e comoda che va in discesa, l’altra stretta e accidentata che va in salita. La strada larga dove impari figure senza la corretta tecnica non fa diventare dei bravi tangheri, la strada stretta, invece, all’inizio poco invitante perché cosparsa di pietre aguzze e circondate da spine, simbolo del sacrificio necessario per praticare bene il tango, conduce alla gioia, dopo aver superato il tempo dell’apprendistato”.
“Purtroppo la maggioranza, ingannata dal piacere effimero di fare subito due passi in milonga del tutto inconsapevolmente o credendosi dei provetti tangheri, sceglie la strada più larga”.
Gesù aveva selezionato dei discepoli e tra di essi c’era Pietro che considerava come un figlio, donandogli le chiavi del regno tanghero, diventato, infatti, bravissimo e appassionato quanto Gesù. Intanto si avvicinava un avvenimento importante e durante una milonga insieme ai suoi apostoli predice il rinnegamento di Pietro e il tradimento di Giuda (tanghero esclusivo creato e cresciuto con Gesù). Gesù fa notare agli apostoli una pianta di vite e dice loro (soprattutto a Giuda): “Io sono la vite e voi siete i tralci, come il tralcio non può portare frutto da sé, se non rimane attaccato alla vite, così neppure voi se non rimarrete in Me. Infatti senza di me voi non potete far nulla”.
Era notte quando Gesù e gli apostoli (solo Giuda si era allontanato per tradirlo) giunsero a una delle milonghe tradizionali per eccellenza e Gesù disse loro. “L’anima mia è tristissima, da morirne!” (espressione immortalata per l’appunto da una foto di Gesù con Pietro mentre ballano). Ma ecco, d’improvviso, un rumore di passi e di armi: è Giuda, uno degli apostoli, che non ha però il coraggio di salutarla, in compagnia… di Maddalena, una delle donne dalla quale erano usciti sette demoni.
Gesù pensò: “Caro, senza nemmeno un saluto mi tradisci?”. E lo guardò allontanarsi con la nuova partner che non sa nemmeno fare un passo di tango. Giuda preso dal rimorso e dalla disperazione decise di non ballare più il Tango Argentino. Gesù fu quindi condannata e uccisa nel suo Io più profondo. Ai piedi della croce c’era anche Maria Maddalena (la donna di Giuda) a godersi lo spettacolo della morte di Gesù, ma la mattina del terzo giorno (spiacente per Maria Maddalena) Gesù resuscitò comparendo davanti a Maria Maddalena che, per la verità, non fu molto felice di vederla. Due angeli dissero ai presenti: “Questo Gesù, che avete visto ora salire in cielo, tornerà un giorno allo stesso modo!”.
Ecco perché Gesù e il Verbo del tango rimarranno eternamente viventi.
Maria Caruso