Fatevi scultura
di Gianni Micheli - lunedì 27 gennaio 2025 ore 07:30

Penso che sarebbe bello iniziare questo 2025 abitando un inaspettato punto di vista, spiazzando il consueto con l'imprevisto e, se possibile, l'impossibile, vanificando con il gioco la pesantezza della materia. Non per far finta di nulla. Non per infilare la testa tra la sabbia. Non per rinunciare a comprenderci in quest'umanità adiàfora, che ha nascosto l'empatia sotto il tappeto di una casa riscaldata. E sta seppellendo il peso e le ragioni della storia. Ma per disorientarci, prenderci in contropiede, farci uno sgambetto. E una volta caduti, forse, tornare a guardare il nostro vicino con occhi nuovi.
Sarebbe bello ma ci vuole un gioco, un'idea e quel punto di vista che non ti aspetti.
Guardandomi intorno ne ho trovato uno che potrebbe fare al caso (ce ne sono a bizzeffe ma almeno uno va detto). L'idea nasce sul finire degli anni ‘80 ma che importa? Ha anche un bel nome: One Minute Sculptures, Sculture di un Minuto. Ed il titolo è già racconto di un progetto che, di certo, non richiede tempo, non molto. Cosa trovare di meglio per chi, come noi, di tempo non ne ha mai? L'ideatore è lo scultore austriaco Erwin Wurm, classe 1954.
Ora come allora non occorre molto per farne parte: una persona che abbia voglia di farsi scultura (per un minuto), uno o più oggetti quotidiani con i quali farla interagire, una posizione da farle assumere a richiesta dell'ideatore "fisicamente provante", una macchina fotografica - un telefono andrà benissimo - per dare consistenza all'effimero dell'allestimento.
Un esempio è l'opera qui riportata dal titolo "Madchen mit Galben" (Ragazza con forchette) presente presso il MAMbo, Museo d'Arte Moderna di Bologna, che ringrazio (è qui che il gioco mi ha appassionato, lasciandomi interdetto tra sorriso, curiosità e ispirazione). Si notano le forchette, il coltello ma, soprattutto, la distorsione del corpo, elemento caratterizzante di questo gioco artistico. Ecco: la distorsione del corpo. Ricordatevene nel vostro gioco perché, come segnala il MAMbo: "La deformazione diventa uno strumento per decostruire il modo in cui abitualmente concepiamo i corpi nello spazio e la relazione di essi con specifici beni di consumo".
Se non vi è mai venuto in mente di trasformarvi in opera d'arte, seppur momentanea, questo è il momento giusto – cercando in internet trovate altri esempi di One Minute Sculptures. Non dimenticando di avvicinarsi al gioco sospendendo non poche cose tra le quali, necessariamente, il giudizio su di sé e sul proprio punto di vista. Specialmente se sarete voi ad infilarvi un pennarello nel naso*.
[* fonte immagine: xing.it/person/460/erwin_wurm].
Gianni Micheli