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lunedì 07 ottobre 2024

SORRIDENDO — il Blog di Nicola Belcari

Nicola Belcari

Ex prof. di Lettere e di Storia dell’arte, ex bibliotecario; ex giovane, ex sano come un pesce; dilettante di pittura e composizione artistica, giocatore di dama, con la passione per gli scacchi; amante della parola scritta

Fino all'ultimo (e Il principe e il povero)

di Nicola Belcari - lunedì 16 maggio 2022 ore 07:30

Fino all’ultimo, al giorno prima della fine del mondo, la vita di sempre continuerà. Fino all’ultimo giorno, per un istinto acquisito in anni di pratica e divenuto ormai una seconda natura, il tecnico, cioè l’esperto di un mestiere che non nomino onde non urtare la suscettibilità dei colleghi onesti, continuerà a speculare sul conto da presentare al cliente (dove “speculare” è un eufemismo).

Il leguleio (o il burocrate pedante) continuerà a spaccare il capello in quattro, poiché, per lui, la sua professione si fonda sui cavilli.
Il mendicante continuerà a implorare l’elemosina sulla soglia della chiesa fidando sulla presunta bontà di coloro che si recano in un simile luogo. Ma la Carità sappiamo cosa sia? Tutti mendichiamo qualcosa, ma non sappiamo né dare né ricevere.
Il giornale ics, i cui dipendenti sono liberi di essere accondiscendenti o di pensarla allo stesso modo del proprietario, continuerà a stigmatizzare gli sprechi dello Stato omettendo di ricordare i sussidi e le sovvenzioni che riceve (per il compito che s’è assegnato di "imparziale" informazione): la pagliuzza nell’occhio dell’altro al posto della trave nel proprio.
Il TG continuerà ad accostare alle distruzioni e alle atroci violenze della guerra le “ricorrenze” dei divi dello spettacolo, definiti geni senza il pudore delle parole; dopo averci mostrato i bambini nei rifugi, sotto i bombardamenti, insieme al compleanno della nipotina della regina d’Inghilterra, con candore stupefacente e l’intento di creare personaggi circonfusi dell’aura del mito. Tutto ciò senza il dubbio che il telespettatore potrebbe chiedersi se è una notizia l'aristocratico genetliaco e per quale disegno celeste, per quale fato astrale, per quale merito, un bambino è destinato al trono e un altro si trova in un sotterraneo in pericolo di vita? e se le parti potrebbero essere scambiate come nel Il principe e il povero di Mark Twain.

Noi poveracci, per ataviche abitudini, continueremo a risparmiare qualche centesimo sulla spesa; a guardarci nello specchio nell’anticlimax di: possiamo ancora piacere? siamo appena presentabili? non è che suscitiamo repulsione?

Continueremo a inveire contro l’automobilista che ha occupato la carreggiata, facendoci perdere alcuni secondi, senza ragguagliarsi sul motivo che l’ha spinto o costretto.
Io, malato immaginario, col sospetto delle più disparate patologie e ipocondriaco nevrastenico con la paura di quelle di cui potrei ammalarmi, continuerò a trascurare la salute e a preoccuparmi di un pinzo di pulce e a interrogarmi sulle conseguenze di bere un bicchier d’acqua.

Nicola Belcari

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