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martedì 05 novembre 2024

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

​Dichiara pace

di Adolfo Santoro - sabato 01 giugno 2024 ore 08:00

Mi ha scritto un amico sconosciuto da una “Struttura intermedia”, una di quelle strutture psichiatriche nate dopo la riforma 180, che dovrebbe favorire la “recovery”, concetto ambiguo, che, eludendo la pericolosa antitesi salute/malattia, si riferisce al percorso poco chiaro, durante il quale il cittadino-paziente deve imparare a fronteggiare gli eventi quotidiani, avere buone capacità relazionali e sociali, servendosi anche di opportuni sostegni e riconoscendo i propri limiti. Inutile dire che le “Strutture intermedie” sono un intrattenimento, volto ad addomesticare gli “ospiti” e a dare uno stipendio da fame ai riabilitatori in attesa dell’effetto degli psicofarmaci, che abbreviano di una decina d’anni la vita di chi li prende. Quanti “psichiatrici” ho visto che, dopo il rinsavimento/addomesticamento favorito dagli psicofarmaci, hanno sviluppato un cancro!

Ma ecco che cosa mi ha scritto il mio affezionato lettore/commentatore con capacità letterarie degne di avere uno spazio in qualche giornale:

“Bellissimo articolo, specie la parte finale sulle regole della convivenza civile. Quanto ce ne sarebbe bisogno qui in manicomio!

Il fatto è che tanti votano per vendicarsi del vicino, perché non sanno farsi valere e si aspettano che il politico bullo lo faccia per loro, come quando si va a chiamare il fratello grande. Tanti votano perché la politica è l'unico contatto che hanno con una realtà che li ignora. Di tutte le persone che conosco in grado di fare un ragionamento logico ce n'è una manciata. Più o meno percentualmente tanti quanti gli elettori di 'terra pace dignità'. Siamo stanchi di portare sulle spalle il peso del mondo, vorremmo fare gli incivili un po' anche noi a volte. Ma non c'è alternativa. Che speranze abbiamo, se non di morire additati anche come boicottatori? I numeri che cita non dicono la verità. La gente vuole un universo in espansione e al supermercato si incazza se non trova le ciliegie. Mica è disposta a mangiare un po' meno carne per salvare il pianeta o a scegliere fra il condizionatore e la pace (Draghi). La gente ha sempre scelto Barabba, è inutile citare Gesù. La guerra in Ukraina ha fatto salire i prezzi e ci propongono come soluzione di ammazzare i Russi che l'hanno fatta cominciare. Forse i numeri tornano contando il 40 per cento di astenuti, ma se nemmeno la fame li spinge fino al seggio io ho il sospetto che mentano.

Buona domenica!”.

La sua sensibilità “psicotica”, cioè maggiore di quella del banale senso comune, gli fa percepire dolorosamente la violenza propria dei gesti della quotidianità. Ma anche il mio amico, come la quasi totalità di “noi”, sta aspettando il permesso di far pace con i propri “nemici” interiori e di girare le spalle al passato.

Ed allora spetta soprattutto a “noi” – a chi ha maggiore potere comunicativo - “dichiarare pace”.

Ma la prosa non serve: la prosa serve solo a continuare la discussione.

Ecco i testi di alcune poesie o canzoni sulla pace.

Il discorso sulla pace di Jacques Prévert

Sul finire di un discorso di grande importanza

l’insigne statista esitando

su una bella frase assolutamente vuota

ci cade dentro

e impacciato la bocca spalancata

affannato
mostra i denti

e la carie dentaria dei suoi paciosi ragionamenti

scopre il nervo della guerra

il cruciale problema del denaro.

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https://www.youtube.com/watch?v=l9frfd97bMM

Quante strade deve percorrere un uomo

Prima di chiamarlo uomo?

Quanti mari deve percorrere una colomba bianca

Prima di dormire nella sabbia?

Sì, e quante volte devono volare le palle di cannone

Prima che siano banditi per sempre?

La risposta, amico mio, sta soffiando 'nel vento

La risposta sta soffiando nel vento

Sì, e per quanti anni deve esistere una montagna

Prima che venga trascinato in mare?

E quanti anni possono esistere alcune persone

Prima che gli sia permesso di essere liberi?

Sì, e quante volte un uomo può girare la testa

E far finta di non vedere?

La risposta sta soffiando nel vento

La risposta sta soffiando nel vento

Sì, e quante volte un uomo deve alzare lo sguardo

Prima che possa vedere il cielo?

E quante orecchie deve avere un uomo?

Prima che possa sentire la gente piangere?

Sì, e quante morti ci vorranno prima che lo sappia

Che sono morte troppe persone?

La risposta sta soffiando nel vento

La risposta sta soffiando nel vento

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Verrà un giorno di Jorge Carrera Andrade

Verrà un giorno più puro degli altri:

scoppierà la pace sulla terra

come un sole di cristallo.

Una luce nuova

avvolgerà le cose.

Gli uomini canteranno per le strade

ormai liberi dalla morte menzognera.

Il frumento crescerà sui resti

delle armi distrutte

e nessuno verserà

il sangue del fratello.

Il mondo apparterrà alle fonti

e alle spighe che imporranno il loro impero

di abbondanza e freschezza senza frontiere.

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Image di John Lennon

Immagina che non ci sia alcun paradiso

Se ci provi è facile

Nessun inferno sotto di noi

Sopra di noi solo il cielo

Immagina tutta la gente

Che vive solo per l’oggi

Immagina che non ci siano patrie

Non è difficile farlo

Nulla per cui uccidere o morire

Ed anche alcuna religione

Immaginate tutta la gente

Che vive la vita in pace

Si potrebbe dire che io sia un sognatore

Ma io non sono l’unico

Spero che un giorno ti unirai a noi

Ed il mondo sarà come un’unica entità

Immagina che non ci siano proprietà

Mi domando se si possa

Nessuna necessità di cupidigia o brama

Una fratellanza di uomini

Immaginate tutta la gente

Condividere tutto il mondo

Si potrebbe dire che io sia un sognatore

Ma io non sono l’unico

Spero che un giorno ti unirai a noi

Ed il mondo sarà come un’unica entità.

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Uomo del mio tempo di Salvatore Quasimodo

Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

– t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero,

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all’altro fratello:

“Andiamo ai campi”. E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

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https://www.youtube.com/watch?v=R7ge7m6c924

Ci sono colori per la strada

Rosso, bianco e blu

Gente che trascina i piedi

Gente che dorme nelle proprie scarpe

Ma c'è un segnale d'allarme più avanti sulla strada

C'è molta gente che dice che staremmo meglio da morti

Non mi sento come Satana ma per loro lo sono

Perciò provo a dimenticarlo in ogni modo possibile

Continua a farti il culo [1] nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Vedo una donna nella notte

Con un bambino in braccio

Sotto un vecchio lampione

Vicino a un cassonetto

Sta gettando via il bambino per andare a farsi un tiro

Odia la sua vita e quello che ne ha fatto

C’è un altro bambino che non andrà mai a scuola

Che non si innamorerà mai, non sarà mai fico

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Abbiamo mille punti luce

Per i senzatetto

Abbiamo una mitragliatrice più carina e gentile

Abbiamo centri commerciali e carta igienica

Abbiamo scatole di polistirolo per lo strato di ozono

Abbiamo un uomo del popolo che dice di tenere viva la speranza

Abbiamo benzina da bruciare, abbiamo strade da percorrere

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

Continua a farti il culo nel mondo libero

[1] Il ritornello si può tradurre in vari modi: “Continua a rockeggiare nel mondo libero” (significato letterale che si è trasformato negli anni in un motto della musica rock), “Continua a combattere nel mondo libero” e, appunto, “Continua a farti il culo nel mondo libero”. Questi ultimi sostengono implicitamente il senso del brano nel contesto della discussione sul significato di libertà che è alla base dell’album.

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I bambini giocano alla guerra di Bertolt Brecht

I bambini giocano alla guerra.

È raro che giochino alla pace

perché gli adulti

da sempre fanno la guerra,

tu fai “pum” e ridi;

il soldato spara

e un altro uomo

non ride più.

È la guerra.

C’è un altro gioco

da inventare:

far sorridere il mondo,

non farlo piangere.

Pace vuol dire

che non a tutti piace

lo stesso gioco,

che i tuoi giocattoli

piacciono anche

agli altri bimbi

che spesso non ne hanno,

perché ne hai troppi tu;

che i disegni degli altri bambini

non sono dei pasticci;

che la tua mamma

non è solo tutta tua;

che tutti i bambini

sono tuoi amici.

E pace è ancora

non avere fame

non avere freddo

non avere paura.

Adolfo Santoro

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