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sabato 26 luglio 2025

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​Quando la terapia volge al termine

di Federica Giusti - venerdì 25 luglio 2025 ore 08:00

C’è una parte bellissima del mio lavoro, ed è quella della fine del percorso di terapia. Avete presente quella sensazione che si prova nel veder crescere qualcuno, vederlo muovere i primi passi inizailmente incerto e poi, mano a mano, sempre più sicuro? Ecco è quello che provo ogni volta che un percorso di terapia volge al termine.

Forse il parallelismo nasce dal fatto che per anni sono stata educatrice al nico, e quando vedevo i bambini terminare l’anno a luglio e ripensavo a come erano a settembre, magari preparando il diario per le famgilie, toccavo con mano tutto il percorso fatto insieme, ed era davvero un’emozione ogni volta.

Finire un percorso di terapia mi riporta lì con la pancia. Pensi alla strada fatta insieme, a come, seduta dopo seduta, hai visto le persone costruire e rifornire la loro valigetta degli attrezzi, e poi li vedi lì, seduti sul divano per l’ultima volta, commossi e soddisfatti di ciò che sentono di aver appreso di sé stessi, e sì, lo ammetto, dopo quasi 15 anni, continuo a commuovermi!

Le persone che valcano la soglia della stanza di terapia, affidano ad un iniziale perfetto sconosciuto le loro fragilità, le loro paure, i loro malesseri, i vissuti traumatici, le preoccupazioni, e lo fanno con una delicatezza roboante. Donano al terapeuta tutto ciò che hanno e che, spesso, faticano a mostrare all’esterno, faticano a mostrare anche a sé stessi talvolta, e lo fanno affidandosi e fidandosi. Ed è un onore, ogni volta, poter toccare con mano la trama e l’ordito di cui sono fatte le loro storie.

E alla fine vedi il tessuto completo, con tutte le sue caratteristiche. E vedi quegli strumenti di cui tanto hai parlato prendere forma, e posizionarsi lì, dentro la simbolica cassetta degli attrezzi. E loro, come bravi Mc Giver, non sono sapranno prendere lo strumento giusto al momento giusto, ma saranno anche in grado di usare quelli che hanno a disposizione per fare altro. Non solo gestire situazioni che hanno già affrontato, ma affrontare la nuova vita, le nuove sfide, contando sull’aiuto che si sono costruiti nel tempo.

Ogni fine terapia è l’inizio di una vita ferma sulle proprie gambe.

E per me è davvero bellissimo!

Federica Giusti

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