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sabato 05 ottobre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​L’Empatia

di Federica Giusti - venerdì 04 giugno 2021 ore 07:30

“O mettiti ne su’ panni nini!”

Una frase che noi toscani avremmo sentito un sacco di volte! Eppure ancora oggi facciamo fatica a capire cosa significhi davvero metterci nei panni dell’altro.

La parola empatia ormai è entrata nel nostro linguaggio quotidiano, ma non sempre nel nostro modo di porci nei confronti dell’altro.

Spesso pensiamo che un semplice: “Se vuoi ci sono” sia sufficiente, ma poi, andando a ben guardare, raramente il nostro interlocutore ci chiama. Perché? Beh, forse perché non ci ha sentiti autentici in quell’affermazione.

L’empatia rientra tra le principali abilità sociali e permette una comunicazione efficacie e gratificante. Nel corso della storia delle discipline umanistiche, molti Autori si sono interessati a questo argomento, dalla filosofia, alla psicologia, fino alle neuroscienze. Si deve all’italiano Gallese, infatti, la scoperta dei neuroni specchio, semplicisticamente descritti come elementi che permettono immediatamente un processo di “simulazione incarnata” rispetto all’atteggiamento e al sentimento dell’altro.

In questo anno di pandemia, abbiamo molto fatto riferimento a tale costrutto parlando delle professioni d’aiuto. Ma non è affatto appannaggio di alcuni professionisti. Né, tanto meno, ad un genere (no! Basta dire che la cura e la comprensione dell’emotività è “roba da donne”, siamo nel 2021, e che cavolo, sveglia!!!). L’empatia può essere un’abilità molto utile a tutti noi, soprattutto nelle nostre relazioni di vita quotidiana. Secondo gli studiosi, l’empatia si sviluppa su tre componenti: affettiva, cognitiva e motivazionale ed è abbastanza intuitivo che si sviluppi in maniera graduale durante la crescita dell’individuo, motivo per cui si ottiene una sua completa realizzazione intorno ai 13 anni. Quindi quando si dice che i bambini non sempre riconoscono le nostre emozioni, è semplicemente perché non sono abbastanza maturi o, forse, non vengono stimolati in tale senso.

Relativamente alla sfera psicologica, si suppone che alcuni tipi di personalità abbiano un difetto di empatia, come quello narcisistico, il bipolare e l’istrionico, tanto per citarne alcuni.

Sicuramente implementare l’empatia è necessario per avere delle relazioni interpersonali soddisfacenti.

Che ne dite, provate a mettervi nei panni dell’altro in maniera autentica? Come vi sentite? Quali emozioni vi suscita?

Federica Giusti

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