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domenica 01 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​Brava ragazza a chi?

di Federica Giusti - venerdì 12 marzo 2021 ore 07:30

Sempre disponibile a fare tutto ciò che le viene chiesto anche a costo di mettere se stessa da parte. Una sola risposta possibile: sì! Per tutti, in ogni momento.

Sto parlando di una buona persona? No! Le buone persone, quelle con un animo prosociale sono padrone delle proprie scelte, riescono a gestire e comandare ogni loro slancio di generosità.

Un conto è essere buona, altra cosa è la sindrome della brava ragazza. Si tratta di donne, spesso, ma non necessariamente, che sono spinte ad assecondare le richieste degli altri per ottenere apprezzamento e approvazione.

Alla base di questo comportamento c’è una marcata insofferenza ed una bassa autostima, che fanno sentire queste donne ingabbiate in dinamiche relazionali rigide che si ripetono in maniera costante nella loro vita, in famiglia prima, nei rapporti sociali di ogni genere poi.

Chi soffre della sindrome della brava ragazza non tollera il conflitto e cerca di evitarlo in ogni modo, preferendo il “quieto vivere” al confronto diretto, anche a costo del proprio stesso benessere. Questo evitamento è frutto della bassa fiducia in sé stessi, che fa loro credere che, nella dialettica con l’altro, il proprio punto di vista sia fallace o non abbastanza interessante da essere condiviso.

Questa costante ricerca di approvazione affonda le proprie radici nella propria storia personale e familiare. Queste donne spesso, sin da piccole, hanno appreso tale comportamento nelle relazioni con il prossimo, e tale comportamento è diventato adattivo a determinate situazioni. È evidente che il suo essere adattivo da una parte, non lo rende necessariamente funzionale dall’altra, anzi.

E così che quel che si tende a nascondere a mente fredda, si finisce con il somatizzarlo. Continue cefalee, contratture varie, problemi dermatologici e gastrointestinali sono i principali sintomi di qualcosa che viene soppresso, nascosto, celato, ma che brucia come un fuoco al di là della nostra consapevolezza.

Il primo step per poter cambiare è proprio iniziare a rendersene conto e volere fortemente modificare questo atteggiamento.

Come fare? Innanzitutto imparando a mettere dei paletti ed imparando a dire di no. E poi cercando di sorprendere noi stesse, cambiando la routine, spezzandola un po' con qualche azione creativa. Hai presente quali sono i tuoi limiti? Ecco, prova ad andare oltre, mettiti alla prova, sgarra un po'! Se impari a farlo con te stesa, lo saprai fare anche con gli altri! E poi inizia ad esprimere il tuo punto di vista, non aver timore di sbagliare, anche se fosse ne uscirai arricchita ed è sempre un’ottima cosa! E poi, inizia a delegare, non puoi tenere sulle tue spalle il peso del mondo, accettalo e condividilo con altri!

Vivere con leggerezza ti farà sembrare meno la brava ragazza, e allora? Ben venga! Tu non devi aver bisogno di soddisfare le aspettative degli altri, ma le tue soltanto!

Rispetta l’altro, ovviamente, ma rispetta anche te stessa.

Come dice Frida Kahlo: “Innamorati di te. Della vita. E dopo di chi vuoi!”

Rispetta te stessa sempre e le cose andranno sicuramente meglio!

Federica Giusti

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